Il mercato dell’ordine sociale capitalistico è democrazia dei consumatori. Gli acquirenti sono sovrani, e la loro domanda – o la mancata domanda – orienta i mezzi di produzione (tecnici) nelle mani di coloro che sanno impiegarli in maniera da soddisfare i desideri e le aspettative dei consumatori nel miglior modo possibile, Grazie ai grossi investimenti Industriali., o alla caparbietà di molti Imprenditori.
- Che uno diventi più ricco e l’altro più povero è un risultato del comportamento dei consumatori. Non è il crudele consumatore "gold" a rovinare l’imprenditore poco capace, ma l’acquirente che compra dove viene servito a minor prezzo (internet - mercatini on line - cassonetti).
- Solo il consumatore domina nell’economia capitalistica. Gli imprenditori e i capitalisti sono i suoi servitori, la cui unica preoccupazione è quella di individuare i desideri del consumatore e cercare di soddisfarli con i mezzi disponibili. Imprenditori e capitalisti nascono da un ripetuto, quotidiano procedimento di scelta; essi possono perdere in ogni momento la loro ricchezza e la loro posizione preminente, se i consumatori smettono di essere loro clienti acquistando sottobanco o tra i rifiuti.
- È assurdo che il consumatore di fascia meno abbiente, abbia invidia per la ricchezza. Il consumatore danneggia se stesso quando chiede provvedimenti contro il «big business». Chi invidia la ricchezza del proprietario dei grandi magazzini, compri pure dove ottiene una merce nuova ma più scadente o nelle peggiori ipotesi usata o difettosa, ma la smetta di commiserarsi.
- Offende l’amor proprio e l’orgoglio del filisteo il fatto di dover ammettere – sia pure controvoglia – che altri sono stati più bravi a procurare tutti quei beni materiali che fanno ricca la vita esteriore. Lo umilia il fatto di essere riuscito a occupare nella competizione sociale solo una posizione modesta se non meschina.
- Allora, per rimuovere questo malumore, escogita una particolare giustificazione. Egli non è più incapace dell’imprenditore di successo, che si è arricchito; è solo una persona per bene, ed è più onesto di quei signori di gran successo, ma privi di scrupoli che hanno usato pratiche delinquenziali che egli, per rimanere onesto, ha sempre disprezzato. - Insomma – pensa il nostro fariseo – io sono bravo e capace quanto quelli che sono diventati ricchi; ma grazie a Dio sono moralmente migliore di loro, che sono il peggio, e sarebbe doveroso da parte dell’autorità punirli per le loro malefatte, sequestrando la loro ricchezza, illecitamente acquisita.
- L'astio e l'ignoranza del popolino, è che non sono in grado di valutare le circostanze. Già millenni fa esistevano i Faraoni e gli schiavi… I Faraoni nel loro ingegno progettavano le Piramidi… gli schiavi spaccavano pietre e rompevano i coglioni… come i loro simili; ora!.